Dalla città araba a quella angioina

Nel 900, avendo già conquistato Palermo, Siracusa, Enna e Messina, gli Arabi volsero alla conquista di Catania. Il loro dominio, dopo un' iniziale persecuzione nei confronti dei cristiani e la sostituzione di molte chiese bizantine con le moschee, fu tollerante ed apportò progresso alla città. Furono costruiti canali per lo sfruttamento delle risorse idriche e impiantate nuove colture, tra le quali le arance, divenute simbolo della terra di Sicilia. Catania non conserva nulla di arabo, se non quelle decorazioni fatte da artisti arabi sotto il dominio normanno.duomo1.jpg (9049 byte)
Nel 1071 la città viene conquistata dai
Normanni. Se il dominio precedente fu tollerante, quello normanno lo fu in misura ancora maggiore. Lo stato moderno naque in Sicilia sotto i normanni, che costituirono un Parlamento, avente sede nel Palazzo reale di Palermo, oggi Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano. Quest'opera, assieme al Duomo di Cefalù e di Monreale, è uno dei gioielli dell'architettura siciliana . Le tantissime testimonianze lasciate in Sicilia dai normanni, nel panorama romanico del tempo, sono considerate capisaldi nella storia dell'archietettura e dell'arte europee. La cultura normanna, inoltre, trascinò con sé quella araba, quella bizantina (negli interni), quella catalana, quella provenzale, nonchè quella campana e quella pugliese, dando vita ad uno stile proprio siciliano ed a un patrimonio artistico che costituirà il punto di riferimento di tutti gli artisti isolani. A Catania, a causa dei diversi terremoti che distrussero la città, sono rimaste poche tracce del periodo. Percorrendo la via Sei Aprile e giungendo dinanzi a Palazzo Biscari è possibile vedere le absidi del Duomo, le cui decorazioni esterne ad archi ciechi ogivali sono normanne. Fu costruito per volere di re Ruggero nel 1094. Ma, se a Palermo la fisicità della cultura architettonica  ed artistica normanna ha continuato ad ispirare architetti ed artisti, si pensi al liberty di Ernesto Basile, a Catania tale patrimonio, insieme a quello antecedente il terremoto del 1693, è stato abbandonato, anche perchè l'architettura cui può rapportarsi il moderno artista catanese ha nulla a che vedere con quella sotterranea, che emergendo solo a tratti come scavo archeologico, non è parte integrata alla città.ursino1.jpg (8388 byte)
Dal 1196 la Sicilia passa sotto il   dominio
svevo. Sotto il regno svevo di Federico II, re di Sicilia, uomo illuminato e di straordinaria cultura, la Sicilia fu ricca e prospera soprattutto grazie al fiorente commercio con Tunisi e le Repubbliche Marinare, favorito dai trattati stipulati dal re. Di tale periodo storico a Catania resta il Castello Ursino, fortezza inserita nella rete difensiva della Sicilia orientale ed il Portale della Chiesa del Santo Carcere. Il regno svevo coincide con il diffondersi del gotico anche in Sicilia.