Il Cimitero

Monumentale

Il cimitero di Catania è un interessante museo all'aperto, al quale lavorarono, dalla fine del secolo scorso, gli architetti, gli scultori, gli affrescatori-decoratori più rinomati della città. Esso sorse nel 1866 sull'ex tenuta delle monache di Santa Chiara alla Zia Lisa.
La Tomba FortunaAngelo in Croce è opera di Francesco Fichera. E' un'edicola cubica, citazione isolana delle normanne cube di Palermo, sormontata da una cupoletta decorata secondo lo stile déco. Le semicolonne ai lati dell'ingresso sono opera di Carmelo Florio. Sono surreali  e creano una sensazione di orrore le mani giunte che da ogni lato del cubo fuoriescono da sottili fessure poste in alto. La Cappella Fichera è fra le più belle opere scultoree presenti al cimitero. Ai lati della piccola facciata quadrata si elevano due statue d'angeli il cui dinamismo pittorico contrasta con le lisce pareti. L'Angelo in Estasi si ancora alla terra affondandovi le dita, come volesse non innalzarsi al cielo.Un tema ancora intriso di Verismo e Romanticismo. La sua figura ad ali dispiegate, tra cui cadono verticali le pieghe della veste, ha un'impostazione geometrica a croce. L'Angelo in Croce sembra invece spumeggiare verso il cielo. L'unica linea verticale è quella data dalla croce che regge fra le mani. Le pieghe delle vesti si incurvano ed i capelli si gonfiano alla maniera liberty.
Sono opere di Francesco Fiducia: la Cappella De Luca del 1927, che ha impianto simmetrico e la decorazione   attenuata in favore di forme squadrate più consone al nuovo gusto razionale; la Tomba Libertini del 1931, in stile déco, che l'architetto Raffaele Leone definì di esasperato misticismo; la Cappella Pandolfo del 1926.
La Cappella Chiara, del 1932, è opera di Giuseppe Marletta. La facciata concava di accesso è ornata, simmetricamente, dalle due statue d'angeli di Tino Perrotta, poste ai lati della finestra rotonda che corona il portone. L'interno è decorato da un affresco eseguito da Comes e Romano.
La stele della Tomba Cardone, rappresenta l'abbraccio disperato fra due amanti. Il tema è quello romantico di Rodin. La donna, le cui vesti si confondono al manto che li avvolge, è aggrappata al collo dell'amante; le gambe piegate accentuano il suo abbandono. Il Cristo in bassorilievo sullo sfondo, coronato da un intreccio di spine, e la rosa liberty, che fuoriesce dal manto e dalla cornice, aggiungono un accento nouveau all'opera ancora intrisa del dinamismo pittorico dell'ottocento.
Gioiellino liberty è la piccola stele, che ricorda le opere del pittore Gustav Klimt, sia per la maniera di disegnare i boccioli di rosa, i capelli e le leggere vesti, che per l'espressione del volto della donna ritratta. Rappresenta un angelo in estasi, ad occhi chiusi e bocca semiaperta.
La Tomba Desi è un'opera liberty. Dissimetricamente è posta la figura china di una donna venuta a compiangere il defunto. La massa delle vesti cade verticalmente, creando forti contrasti cromatici e quasi coprendo il medaglione su cui sono raffigurati i defunti.