Architettura del ventennio

Ercole Fischetti (1878-1959)

E' l'autore dell' opera di regime La Casa del Mutilato di piazza Bellini. Essa si inserisce nella piazza, ove si fronteggiano il Teatro Massimo e il neoclassico Palazzo delle Finanze, senza sconvolgerne le proporzioni, ma costituendo il lato nord-orientale. Sulla facciata si apre un'arcata che lascia in ombra l'ingresso dell'edificio, creando un leggero contrasto cromatico con le pareti lisce e bianche.
Al di sopra dell'arco aggettante sono poste le statue di soldati scolpite da
Salvatore Yuvara, Giuseppe D'Angelo e Salvo Giordano. All'interno vi sono pitture di Roberto Rimini.
Altre opere dell'architetto sono: il Convento della Purità di via Plebiscito, lo Stabile di via Sisto 79, l'Agenzia Viaggi La Duca in via Etnea 63, il Palazzetto di via S. Euplio 10.

Cinema Odeon Palazzo delle Poste
Francesco Fichera (1881-1950)

Partendo dal Nouveau,  l'architetto attraversò i diversi stili che si susseguirono nella storia dell'architettura dalla fine dell'ottocento al razionale. Piacentini, autore di Via della Conciliazione a  Roma, diverse volte fu recensore delle sue opere. E' una sua opera l' Istituto De Felice a piazza Roma, (1926-1929). Dotato di possenti semipilastri, che  inquadrano le diverse aperture della facciata e dei lati, fronteggia la villa Bellini, ma con essa non sembra colloquiare. Dalla pianta è possibile vedere come l'edificio, di forma triangolare, sia interamente rivolto verso l'interno, ove si apre una corte. Una'abside, in asse con l'ingresso sul prospetto principale, conclude la gerarchizzazione degli spazi interni e si mostra all'esterno. Il gioco barocco di spazi concavi e convessi viene reinterpretato, unito ad un gusto classico per gli ordini, qui stilizzati. Il Palazzo di Giustizia, sito in piazza Verga, sulla cui facciata gli altissimi e stretti pilastri e l'esile architrave, divenuto cornice, sono sproporzionati rispetto alla dimensione umana, imita gli imponenti templi della Magna Grecia. Lo scultore M.M. Lazzaro è autore della monumentale statua della dea giustizia, alta quasi otto metri, posta verticalmente dietro i pilastri, nell'ombrosa cella  centrale. Il Palazzo delle Poste gli costò critiche spietate da parte  dei giovani architetti razionalisti. Un corpo decorativo coinvolge all'esterno l'edificio con motivi déco, classici e neobarocchi, visibili nel cornicione, nei capitelli, nei bottoni posti sotto di esso, nella trama dei cancelli, negli ordini architettonici, nei barocchi mascheroni che fuoriescono dalle chiavi di volta degli archi, ma soprattutto nel pesante bugnato rustico che corre lungo la parte basamentale della facciata. All'interno, una grande fascia periferica, destinata agli utenti, circonda un cortile centrale su cui affacciano gli uffici e gli sportelli. Sebbene l'opera di Fichera  possa sembrare stilisticamente non interessante, in realtà le sue architetture, mascherate secondo il gusto eclettico alla moda, frutto di approfonditi studi, esprimono il rigore formale nella concezione degli spazi, la necessità della gerarchizzazione degli ambienti e della distinzione delle parti della facciata, nonchè un repertorio vasto di tipologie e di elementi architettonici a cui dare un nuovo stile, oppure... tutti gli stili.

Carmelo Aloisi (1894-1970)

Capolavoro dell'architettura Déco a Catania è il Cinema Odeon del 1931. La facciata è tripartita verticalmente e composta orizzontalmente da due fasce. Tre proporzionate arcate piene, decorate da puttini e affiancate da lesene lapidee, ornano la parte bassa. In alto, sull'asse delle lesene, vi sono dei portalampada stilizzati in pietra, che scandiscono la tripartitura verticale. Tra di essi vi sono tre aperture bipartite senza aggetto. All'interno, i soffitti, compresa la cupoletta ellittica, sono decorati da disegni cubo- futuristi.  Altre sue opere sono il Palazzo Garretto di via S. Maddalena, la Villa Fragapane iin via Ingegnere, la Palazzina Perrotta in via Firenze, il razionale Negozio Radiomarelli di via Etnea 114.