Il Liberty

Processi Urbani

Il Liberty italiano, come l'Art Nouveau in Europa, deriva dalla diffusione  di un nuovo gusto, collegato alla produzione industriale, nato in Inghilterra con l'Arts & Crafts. In Italia esso nasce quando è morente in Europa a causa del ritardo del processo di industrializzazione, dell' ostilità verso le tecniche del ferro e del cemento armato e della mancanza di un moto di riforma artigiana.
Anche a Catania fu l'industria a portare il nuovo stile. Le prime costruzioni in stile industriale furono le Raffinerie dello zolfo, ancora visibili da viale Africa e recuperate dall'intervento dell'architetto catanese Giacomo Leone.
Nel 1907 si inaugurò L'Esposizione agricola siciliana, in stile liberty, alla quale intervenne il sindaco Consoli. Nel suo discorso inaugurale sostenne che Catania era la seconda città d'Italia grazie ai traffici  del porto commerciale, e fra le prime città industrializzate, grazie alle fabbriche degli zolfi e delle tintorie.
Tanti
furono gli artisti del periodo. Ricordiamo tra gli artigiani decoratori e pittori di Catania: Salvatore Gregorietti, autore dell' arazzo qui a fianco, Salvatore De Gregorio e Alessandro Abate.
Delle opere artigianali rimaste, interessanti sono i mobili in stile, tuttora custoditi dal Negozio Fecarotti. La scultura liberty più affascinante è stata quella funeraria. Al cimitero di Catania vi sono le cappelle Fichera, Cardone, Desi ed una  interessante piccola stele, che interpretano con vigore il nuovo stile.

Salvatore Gregorietti
Nato a Palermo, realizza a Catania opere pittoriche, vetrate policrome e arazzi in stile liberty e nei modi conosciuti a Palermo da De Maria Bergler nelle veneri di Villa Igiea.
Salvatore De Gregorio
Erano suoi   il Padiglione Reale all'Esposizione del 1907 e le oramai illegibili decorazioni dell'Olimpia. Restano le bellissime decorazioni del Teatro Sangiorgi
Alessandro Abate
Il liberty di Abate è particolare, perchè risente delle esperienze romantiche e veristiche di fine ottocento. La figura umana è sempre in primo piano, al centro, e la decorazione liberty fa solo da cornice. Ha ornato il Vestibolo all'Esposizione con figure di contadini e divinità, i soffitti di Palazzo Monaco in viale XX Settembre e le sale del Palazzo Zappalà di via Etnea, che ospitava un Teatro da egli stesso affrescato con motivi floreali stilizzati, vicini agli schemi secessione.