Francesco Fichera ( 1881- 1950 ), fu protagonista delle vicende stilistiche che si susseguirono nell'architettura catanese dal liberty al razionale. Agli inizi fu un architetto basiliano. Villa Miranda in viale XX Settembre, con una loggia terrazza, che ricorda quella sul retro di Villa Igiea a Palermo, e la torretta neonormanna, è l'opera più conosciuta dell'autore. La Clinica Vagliasindi a piazza Cavour e la Palazzina della Società Elettrica di piazza Trento si richiamano invece all'architettura viennese di Otto Wagner. E' sua opera anche il Garage Musumeci di piazza Bovio in stile tra barocco e dèco. Paolo Lanzerotti (1875-1944) si distacca dagli altri architetti liberty perchè non ama il floreale, considerandolo uno stile da convulsioni. Le sue architetture sono strutturalmente liberty, ma prive di una ridondanza floreale. La oramai perduta Villa D'Ajala di corso Italia del 1914 era il suo capolavoro. Il classicismo imperava con la sequenza degli ordini sulle finestre, mentre il liberty la conquistava con l'abbondanza di logge, terrazze e verande. Artista eclettico, nel villino Benenati mette assieme la torre normanna, il timpano classico, le aperture catalane ad esili colonne e il balcone massiccio barocco. Sono altre sue opere il Villino Citelli, con segni neogotici e archivolti liberty adornati da fanciulle ridenti, Villa Del Grado, di Corso Italia, la cui massa quadrata domina le presenze floreali dei davanzali, il Cinema Hall (attuale sede della Rinascente), la villetta di via Vincenzo Giuffrida 35, Villa Farnè, oggi distrutta, Villino Priolo di via Androne, Villino Lanzerotti, Villino Benenati in via Oberdan, il Cinema Diana in via Umberto, Villa Bonaiuto in corso Italia, Villa Pancari in via Acque Casse, Palazzo Zingali in via Etnea.
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