Architetture

Il liberty catanese, in campo architettonico, risente dell'influenza dell'affermato Ernesto Basile di Palermo, che nella città etnea realizzò Villa Manganelli in Corso Italia, un villino altoborghese d'aspetto di castello regale, ornato da mattonelle arabescate e coronato da due torrette angolari neo-normanne.

Francesco Fichera ( 1881- 1950 ), fu protagonista delle vicende stilistiche che si susseguirono nell'architettura catanese dal liberty al razionale. Agli inizi fu un architetto basiliano. Villa Miranda in viale XX Settembre, con una loggia terrazza, che ricorda quella sul retro di Villa Igiea a Palermo, e la torretta neonormanna, è l'opera più conosciuta dell'autore. La Clinica Vagliasindi a piazza Cavour e la Palazzina della Società Elettrica di piazza Trento si richiamano invece all'architettura viennese di Otto Wagner. E' sua opera anche il Garage Musumeci di piazza Bovio in stile tra barocco e dèco.
Paolo Lanzerotti (1875-1944) si distacca dagli altri architetti liberty perchè non ama il floreale, considerandolo uno stile da convulsioni. Le sue architetture sono strutturalmente liberty, ma prive di una ridondanza floreale. La oramai perduta Villa D'Ajala di corso Italia del 1914 era il suo capolavoro. Il classicismo imperava con la sequenza degli ordini sulle finestre, mentre il liberty la conquistava con l'abbondanza di logge, terrazze e verande. Artista eclettico, nel villino Benenati mette assieme la torre normanna, il timpano classico, le aperture catalane ad esili colonne e il balcone massiccio barocco. Sono altre sue opere  il Villino Citelli, con segni neogotici e archivolti liberty adornati da fanciulle ridenti, Villa Del Grado, di Corso Italia, la cui massa quadrata domina le presenze floreali dei davanzali, il Cinema Hall (attuale sede della Rinascente), la villetta di via Vincenzo Giuffrida 35, Villa Farnè, oggi distrutta, Villino Priolo di via Androne, Villino Lanzerotti, Villino Benenati in via Oberdan, il Cinema Diana in via Umberto, Villa Bonaiuto in corso Italia, Villa Pancari in via Acque Casse, Palazzo Zingali in via Etnea.

Di Tommaso Malerba (1894- 1978) sono i palazzi più eleganti di via Umberto e di viale Regina Margherita. Anch'egli eclettico, riesce a passare dal gotico moresco di Palazzo Mazzone di via Umberto al rigoglio floreale del negozio Filangeri di via Abate. Palazzo Morano è la sua opera più bella. Sito in via Umberto, è decorato da maschere femminili, coppie di fiori, cartigli, motivi floreali lineari che coinvolgono l'intera facciata. Sono suoi il fastoso Palazzo di piazza Duca di Camastra e il Palazzotto di via Carmelo Abate.

Fabio Maiorana ( 1875-1934) fece costruire il Palazzo Rosa su via Sei Aprile. All'alba il sole esalta il colore roseo della facciata e si diffonde sulle vetrate. Sorgeva limitrofo al mare, mentre oggi ne risulta allontanato dalla ferrovia.
Villa Ardizzone di Carmelo Malerba è una delle opere più belle del Liberty catanese. Sorge in via Mario Rapisardi. Il motivo della finestratura arcuata e tripartita è inserito in un contesto scenografico di gusto settecentesco. Due scalinate laterali raggiungono la scena racchiusa tra gli archi ribassati e le due colonne.