La cinta muraria cinquecentesca
Alla cinta muraria si è risaliti tramite l'antica carta topografica di Braun e Hogenberg del 1581. Essa seguiva le vie Dusmet, Porta di Ferro, Teatro Massimo, Coppola, piazza Spirito Santo, piazza Stesicoro e via Plebiscito. Aveva sette porte ed undici baluardi: | ||
Le Porte | ||
Porta di Carlo V: fu costruita nel 1553 ed era detta Dei Canali, perchè dava sui trentasei canali della marina, colmati in seguito dall'eruzione lavica del XVII secolo. Nonostante sia l'unica porta rimasta, oggi si trova soffocata dal mercato della pescheria. Nell'ottocento il mercato, che si teneva ai piedi dell'Elefante, fu trasferito sotto il voltone del seminario arcivescovile. Agli inizi del secolo due progetti, di un architetto e di un pittore, ipotizzavano la sistemazione del mercato nella vicina villa Pacini. Tra alberi e cespugli, padiglioni e chioschi, avremmo avuto uno dei pochi mercati-giardino del mondo. |
||
I bastioni |
||
Gli undici bastioni erano i seguenti: San Giorgio e Santa Croce, che sorgevano presso il Castello Ursino; Bastione Don Perrucchio, alla marina; del Salvatore, eretto alla confluenza tra via Dusmet e via Porta di Ferro; San Giuliano, ubicato dove ora c'è il convitto Cutelli; San Michele, in piazza Spirito Santo; Santo Carcere, sulla cima di via Cappuccini; degli Infetti, oggi visibile in via Plebiscito all'altezza della via Lago di Nicito; del Tindaro, che sorgeva in via Plebiscito all'altezza di via S. Maria della Catena; San Giovanni, sull'omonima via, nei pressi di via Plebiscito; Sant'Euplio, in piazza S. Antonio. |