Il porto di Catania

Nelle carte conservate sulla Catania ottocentesca, come in quella di Sebastiano Ittar, il porto della città appare come un piccolo molo lungo non più di cento metri. Di fronte ad esso, come oggi, si innalzavano, sopra le mura di Carlo V, il Palazzo Biscari e l'Arcivescovado. A nord-est del porto l'abitato si concludeva con il carcere in via di Sangiuliano, oggi caserma, ideato dall'architetto Musumeci, ed oltre ad esso fino al mare non vi erano che lave. La passeggiata alla marina, finchè non furono aperte Villa Bellini e Villa Pacini, era la sola distrazione catanese. A ovest del porto si ergeva solitario il Castello, ma già nel 1842 si progettava di costruire una strada lungo la spiaggia e di ingrandire verso sud, sino al faro, i magazzini settecenteschi a sud della piazza della Marina. Da allora il porto si è notevolmente ingrandito, ma non riesce ancora ad esprimere tutte le sue potenzialità, anche se l'Autorità Portuale si muove con un discreto impegno per creare le basi di un nuovo sviluppo. I primi interventi sono stati rivolti al settore ambientale con la rimozione di circa 1.200 tonnellate di detriti, che da decenni stazionavano nel porto. Ciò ha reso possibile il recupero di vaste aree, fruibili per l'attività mercantile. E' stato presentato, quindi, un progetto all'Assessorato regionale Turismo e Trasporti per l'istituzione di una linea di cabotaggio nazionale che utilizzi delle navi traghetto superveloci, soprattutto per incrementare il traffico commerciale dei prodotti ortofrutticoli con il nord Italia e nord Europa. Recentemente, è stato concesso dal Ministero dei Lavori Pubblici un finanziamento di 30 miliardi per il completamento del molo foraneo. Tra i molti progetti in cantiere ricordiamo: il completamento della passeggiata a mare, lunga due chilometri, fino all'imboccatura del porto in mare aperto; la creazione di un bacino per la nautica da diporto, con un porto turistico capace di ospitare un migliaio di imbarcazioni; i collegamenti tra il Porto e la città tramite Bus-navetta della AMT; il potenziamento dell'ospitalità e dell'accoglienza dei crocieristi, attivando un servizio di accompagnatori turistici dal Porto alla città e collegamenti con altri centri turistici siciliani di particolare interesse storico, archeologico, artistico ed ambientale; la riutilizzazione della struttura della vecchia dogana per scopi culturali ed artistici. L'antica dogana è un edificio imponente, quasi sedicimila metri quadrati, ed è illuminata da una galleria che, se fosse dotata di moderni servizi, potrebbe diventare una sorta di ingresso. E' stato, altresì, realizzato, insieme all'Azienda Provinciale per il Turismo, un Centro di accoglienza turistica monumentale alla città.