Gaetano Zingali, figlio del notaio Antonino e di Ignazia Cancellieri, nacque a Francofonte il 10 gennaio 1894.
Nel 1915 si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Bologna col massimo dei voti e la lode. La sua tesi di laurea, La statistica della criminalità, fu giudicata la migliore dell'anno e gli valse sia il premio Vittorio Emanuele, che la pubblicazione del lavoro.
Nel 1922 conseguì la libera docenza in statistica, nel 1923 vinse il concorso per la cattedra all'Università di Messina e l'anno successivo fu chiamato dall'Università di Catania.
La feconda attività di docente e di studioso gli permise di raggiungere rapidamente i primi prestigiosi traguardi: componente dell'Istituto superiore di statistica dal 1929 al 1943, preside della Facoltà di giurisprudenza dal 1932 al 1937 e deputato al Parlamento per la ventottesima e ventinovesima legislatura (1929-1939).
Durante il mandato parlamentare si distinse  per la costante indipendenza di atteggiamenti e di giudizi. Queste posizioni critiche gli procurarono, prima in ambito catanese e poi nazionale, una prolungata emarginazione politica, conclusasi con la sua esclusione dalla Camera dei fasci e delle corporazioni.
Nel dopoguerra riprese l'insegnamento universitario e prese parte attiva alla rinascita democratica nazionale nelle file del partito liberale. Fu candidato alle elezioni politiche del 1948 e del 1953, ma il successo gli sfuggì di poco. Fu, invece, eletto componente del Consiglio Superiore della Magistratura per il quadriennio 1962-l966 e in questa veste divenne un prezioso e stimato collaboratore del Presidente della Repubblica Antonio Segni.
S'interessò della tematica dell'autonomia siciliana e su questo tema, oltre a organizzare un corso d'insegnamento all'Università di Palermo, curò un'approfondita pubblicazione di diritto tributario regionale, che fu la prima del genere.
Maestro di generazioni di magistrati, professionisti e funzionari, Gaetano Zingali ricevette la medaglia d'oro dei benemeriti della finanza pubblica e quella dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.
Morì il 14 febbraio del 1975.