CITIZEN BERLUSCONI  (Video per ADSL)

L’Italia vista dall’America.
Un paese in declino, governato da un dittatore dei nostri giorni, che attraverso il potere economico e amicizie imbarazzanti, governa l’Italia.
L’ottimo documento, descrive l’ascesa e le strategie comunicative del Cavaliere.
Si resta un pò imbarazzati, nel vedere attraverso l’occhio esterno della PBS americana, il declino della democrazia italiana.
Il documentario è stato prodotto dalla PBS (emittente pubblica americana) ed è stato trasmesso in molti paesi europei. "The prime minister and the press", questo il titolo originale, è stato trasmesso in Svezia e nei Paesi Bassi, in Finlandia e in Australia, ma finora nessuna televisione italiana lo ha comprato.Trasmesso dalle maggiori emittenti televisive del globo, ancora resta occultato dalla Rai, da Mediaset e dal gruppo la 7.

Dalla Norvegia un'accusa di censura contro l'ambasciata italiana a Oslo: i nostri diplomatici avrebbero fatto pressioni sugli organizzatori dell'European Documentary Festival per far ritirare il documentario Citizen Berlusconi dalla programmazione della manifestazione, chiedendo che la motivazione ufficiale parlasse di "problemi tecnici".
Il documentario, prodotto dalla Stefilm di Torino, dalla tv finlandese Yle e da Channel 13 di New York , con la regia di Susan Gray è in distribuzione in Dvd in Italia allegato al settimanale “Internazionale” ed è stato trasmesso in Olanda, Svezia, Australia, Norvegia e negli Stati Uniti dal canale pubblico Pbs; il film affronta il tema della libertà di stampa, del pluralismo nell’informazione, e del conflitto di interessi nel nostro Paese. Il documentario è stato effettivamente ritirato dalla manifestazione anche se la proiezione dell’opera è stata comunque effettuata nei giorni successivi, ma gli organizzatori non hanno accolto la seconda richiesta della nostra ambasciata ed hanno reso pubbliche le pressioni operate dalla nostra rappresentanza diplomatica, creando in Norvegia scandalo pubblico sui mezzi di informazione e nell’opinione pubblica
La notizia, ripresa dalla tv norvegese NRK, è confermata anche dai produttori italiani della pellicola. Stefano Tealdi della Stefilm di Torino ha così ricostruito la vicenda: "Siamo stati informati da Jan Langlo del Norwegian Film Insitute che dopo la conferenza stampa di presentazione del festival gli organizzatori sono stati invitati dalla nostra ambasciata a escludere Citizen Berlusconi dalla scaletta. Inoltre agli esterrefatti norvegesi è stato anche chiesto di non rendere pubblica questa richiesta ma di addurre motivazioni tecniche per l'improvviso cambio di programma. L'Nfi ha cambiato la scaletta ma ha deciso di rendere nota la pressione italiana".
La direttrice del festival e del Norsk Filminstitutt, Vigdis Lian contro l'ipotesi che la decisione sia stata presa dopo un intervento dell'Ambasciata italiana, ha replicato: "E' stata una mia decisione, a cui sono giunta dopo aver esaminato la situazione. E non è una decisione che si prende con leggerezza, soprattutto quando il programma è già stato stampato. Al festival saranno presentati documentari che criticano società e sistemi di governo, ma Citizen Berlusconi è un attacco personale al presidente del Consiglio italiano. Non è esattamente una situazione piacevole, visto che l'ambasciata italiana è tra i finanziatori del festival".

In rete:
Norwegian Film Institute: https://www.nfi.no/english/_nyheter/vis.html?id=1000 

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