Alexandre Dumas

&La vista di Taormina ci mandò in estasi. Alla nostra sinistra, chiudendo lorizzonte, sinnalzava lEtna, quella colonna del cielo, come la chiamava Pindaro, stagliava la sua massa violetta in unatmosfera rossastra perché tutta attraversata dai raggi nascenti del sole. In secondo piano, due montagne fulve che si sarebbero dette ricoperte da unimmensa pelle di leone. Dopo aver apprezzato ben bene quello spettacolo così grande, magnifico e splendido, - tanto che Jadin, impressionato, non pensò nemmeno di farne uno schizzo, - volgemmo la prua verso est.

Guy de Maupassant

Se qualcuno dovesse passare un solo giorno in Sicilia e chiedesse: "Cosa bisogna vedere?" risponderei senza esitazione: "Taormina".
E soltanto un paesaggio, ma un paesaggio in cui si trova tutto ciò che sembra creato sulla terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia.
Dove sono mai i popoli che saprebbero fare, oggi, cose simili?
Dove sono gli uomini capaci di costruire, per il piacere delle folle, opere come queste?
Quegli uomini, quelli di una volta, avevano anima e occhi diversi dai nostri; nelle loro vene, con il sangue, scorreva qualcosa di scomparso: l'amore e il culto per la Bellezza.

D.H. Lawrence

Qui ci si sente come se si fosse vissuto per un migliaio di anni&Non che Taormina aspetti solo me, aspetta tutti gli uomini.

Edmondo De Amicis

&Quello che si vede è uno spettacolo di cui non ha leguale né Napoli, né Rio Janeiro, né Costantinopoli. Sotto, la piccola città ridente, che si stende ad arco fra i mandorli, gli aranci, i cactus, i pini; a tergo della città, un semicerchio di monti che slanciano al cielo i vertici rocciosi coronati di castelli e villaggi; più in là lEtna enorme, col capo bianco tinto di rosa, che sovrasta il mar Jonio, e par che savanzi per immergervi il fianco; a destra e a sinistra quasi tutta la costa orientale della Sicilia&e questa doppia immensa fuga di seni, di promontori, di boschi, di paesi, di giardini ride sopra la bellezza di un mare e sotto la bellezza di un cielo di cui non può dare idea la parola umana&Credo poco allinferno, ma credo al paradiso, perché lho visto&ed è questo.

Truman Capote

&La primavera siciliana comincia a gennaio, e si raccoglie in un bouquet degno di una regina, nel giardino di un mago dove tutto è sbocciato&Laprile, scrive Eliot, è il mese più crudele: ma non qui. Qui è luminoso come le nevi sulla sommità dellEtna&Notai con sorpresa su quel muretto un vecchio con i calzoni di velluto, avvolto in un mantello nero&Era una sorprendente apparizione teatrale e nullaltro; solo dopo aver guardato con maggiore attenzione mi accorsi che si trattava di Andrè Gide&

Johannes Wolfang Goethe

&Lo sguardo abbraccia tutta la lunga schiena montuosa dellEtna, a sinistra la spiaggia fino a Catania, anzi fino a Siracusa. Lenorme vulcano fumante conchiude il quadro sterminato, ma senza crudezza, perché i vapori dellatmosfera lo fanno apparire più lontano e più grazioso. Se poi da questo spettacolo si volge locchio ai corridoi costruiti alle spalle degli spettatori, ecco a sinistra tutte le pareti della roccia, e fra queste e il mare la via che serpeggia fino a Messina, e gruppi e ammassi di scogli nello stesso mare, la costa di Calabria nellultimo sfondo, che solo spiando attentamente si discerne tra le nubi che sinnalzano dolcemente&Osservare come questa regione, in tutti i particolari interessanti, si sprofondava a poco a poco nelle tenebre, è stato spettacolo di una bellezza indicibile.