Gran parte della raccolta è ospitata nel Salone del '400: il carretto, il teatro dei pupi, l'arte dei pastori, le ceramiche antropomorfe, le sculture devozionali.
Il Carretto, assurto quasi a simbolo della Sicilia, è presentato scomposto nelle diverse parti, per sottolineare la cura con cui erano decorate dal carratore, tanto che, pur trattandosi di un mezzo di lavoro quotidiano, il carretto si può oggi considerare una sorta di repertorio artistico ambulante.
Ruote, stanghe, portello, sponde e financo il cassone per le merci, tutto era decorato con sculture e pitture per le parti in legno ed elaborati elementi in ferro battuto (cascia di fuso, pedali, occhio e chiave rannula).
La sezione del Teatro popolare, la cosiddetta "Opera dei Pupi, presenta dei cartelloni dipinti a tempera su carta; erano usati dal puparo per propagandare lo spettacolo della sera. L'uso dell'immagine, cioé di un linguaggio visivo, rendeva l'argomento comprensibile alla maggior parte degli spettatori, spesso analfabeti. Ogni puparo solitamente disponeva di un centinaio o più di tali manifesti. Qualche Pupo del secolo scorso dà l'idea delle dimensioni e dei materiali con cui era costruito.