La città sotterranea

Sotto il suolo lavico cittadino si estende ancora oggi la città cinquecentesca, con le sue strade, le chiese, le terme, i palazzi e persino le targhe stradali, che la lava nel 1693 seppellì, custodendola per i posteri. In numerosi punti è possibile scendere nel sottosuolo, che si dice fu testimone di intrighi amorosi fra suore e frati, nascondiglio di briganti e tesoro per i cultori di cose d'arte.

Quando le lave del XVII secolo coprirono la città cambiandone la topografia, seppellirono anche il fiume Lognina, il fiume Amenano e il lago di Nicito. Numerosissimi sono i punti della città ove gli scavi hanno rivelato la presenza del fiume Amenano, dalla portata di circa 14 litri al secondo. Il vulcanologo C. Gemellaro (1787-1866) sosteneva che il percorso cittadino dell'Amenano è il seguente: segue viale M. Rapisardi sino a piazza S. Maria di Gesù, quindi corre lungo la via Plebiscito per imboccare via Botte dell'acqua e raggiungere il Monastero dei benedettini, dove, prima di sboccare a mare, si divide in tre rami. Il primo ramo attraversa il quartiere S. Agata, il cortile S. Pantaleo, via Orfanelle, vico degli Angeli, la pescheria e villa Pacini. Il secondo segue via S. Agostino, piazza S. Francesco d'Assisi, via V. Emanuele e piazza Duomo. Il terzo passa sotto il monastero di S. Giuliano e attraversa le terme Achillee. Il fiume Lognina, le cui acque sono indipendenti da quelle dell'Amenano e che diede nome alla borgata marinara di Ognina, probabilmente scorre a nord di Cibali e si getta in mare dopo avere attraversato via Duca degli Abbruzzi. Del lago di Nicito si sa che si trovava di fronte al Bastione degli Infetti e che aveva una circonferenza di sei miglia.

Dall'Anfiteatro in piazza Stesicoro è possibile visitare, scendendo al livello sotterraneo, una porzione di città romana. L'estensione interessa molte vie che si irradiano dalla piazza Stesicoro; una di queste, traversa di via Manzoni, ha il suggestivo nome di via del Colosseo.

A nord ed a est dell'anfiteatro si estendevano le Necropoli. All'esterno dei confini romani della città sono stati identificati resti di tombe: in via Etnea, sotto la Rinascente, sotto il Palazzo dell Poste, in via Ipogeo, in via Sant'Euplio e a sud della piazza S. Maria di Gesù.
In via San Euplio si possono vedere i ruderi di una Chiesetta dedicata al santo protomartire catanese, da cui prende il nome la strada. Essa fu distrutta dai bombardamenti del '43. Pochi anni fa in sua memoria sono stati affissi alla parete tondi a rilievo rappresentanti gli apostoli. Da una scaletta della chiesa, posta nella recinzione ove sono i ruderi, si accede ad un ambiente sotterraneo, un sepolcro scavato nella roccia, decorato da alcune pitture parietali e piccole nicchie.
Nel 1924, durante l'opera di scavo per le fondazioni del Palazzo delle Poste, vennero scoperti un'edificio d'età imperiale romana, realizzato in conci di pietra lavica, un sepolcreto, formato da muri in mattoni ricoperti di laterizio, una cisterna ed un vano rettangolare posti a lato dell'edificio romano

Del   periodo romano rimangono anche i resti di tre vasti Complessi Termali: Terme Achilliane, che si trovano al di sotto della Piazza Duomo e si estendono sino a via Garibaldi; Terme dell'Indirizzo, ubicate in piazza Currò; Terme della Rotonda. Queste ultime furono inglobate, nel VI secolo, nella struttura di una chiesetta bizantina.

Dalla chiesetta del Santo Carcere, per una scala buia, si giunge alle Carceri Romane, ove un altarino con statua di marmo di Sant'Agata ricorda la sua miracolosa guarigione, grazie a San Pietro. In questo luogo la tradizione vuole sia morta la santa.

La Chiesa dei Minoriti aggiunge, infine, un 'altra tessera alla città sotterranea.