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Storia
Pedagaggi, frazione di Carlentini, è adagiata sulle estremità settentrionali dell'altipiano ibleo.
E' probabile che in epoca greca il sito sia già stato abitato. In contrada Pezza Grande, infatti, sono stati rinvenuti su una vasta area numerosissimi e preziosi reperti archeologici, databili tra il VI ed il I secolo a.C., studiati nel 1965 dal prof. Bernabò Brea. Secondo lo studioso doveva esistere una grossa città della Megaride, identificabile con l'antica Stiela; città in grado di coniare proprie monete già nel V secolo a.C. 
In base alla documentazione storica oggi disponibile, Pedagaggi nasce come casale feudale tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo. Ancora oggi gli abitanti della frazione spesso identificano, infatti, Pedagaggi con "Casale".
Il primo documento storico riguardante il "Casale" è del 23 luglio 1269. Si tratta di un accordo che confermava il diritto dei cittadini di Ferla di far pascolare i propri animali sul territorio del feudo Pedagaggi. Il feudo, comunque, si pensa sia appartenuto, come Ferla e Giarratana, a Goffredo di Normandia, figlio di Ruggero I.
Il nome attuale di Pedagaggi, attraverso un'evoluzione di nomi, quali "Piedachi", "Picdachi", "Pichadachi", "Picadaci", compare in un rivelo del 1666 del barone Bellacera. 
Nel 1342, al tempo di re Ludovico, Pedagaggi ha una sua importanza economica, tanto che nella battaglia della piana di Milazzo contro gli Angioini Ludovico chiede ad Andrea Rubeo, barone di Pedagaggi, quattro cavalieri armati e dodici once.
Nel 1857 il feudo di Pedagaggi viene annesso al territorio del Comune di Carlentini. Il feudo si estingue nel 1889 quando il Tribunale di Siracusa sottrae tutta la proprietà, per i debiti contratti, al principe Mario Paternò Castello, duca di Carcaci.
Oggi
La frazione oggi conta poco più di mille abitanti. L'economia poggia essenzialmente sull'agrumicoltura, ma cominciano ad essere sfruttate anche la forestazione e le risorse paesaggistiche.
tanti sono i piatti tipici della cucina locale che si possono gustare: la mostarda di fichidindia, i cavateddi, la ricotta genuina, la soppressata.
Interessante è la chiesa parrocchiale intitolata a Maria Santissima della Stella, protettrice della frazione. Dal sagrato della chiesa, posta alla sommità del colle, si può apprezzare uno scenario di straordinaria bellezza. Le celebrazioni si svolgono il 15 agosto di ogni anno.